martedì 2 aprile 2019

LA FESTA DELLA MADONNA ADDOLORATA - 04 / 08 - APRILE 2019

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LE DEVOZIONI ALLA MADONNA ADDOLORATA 

- LA COMPAGNIA DELL’ADDOLORATA DI LUGHEZZANO

Istituita nel 1712 dai Servi di Maria, intende raccogliere tutti i fedeli particolarmente devoti alla Madonna di Lughezzano. Ha un carattere universale perché coglie tra i suoi iscritti, sia i vivi che i defunti, nella consapevolezza che la morte non spezza i legami tra quanti siamo in pellegrinaggio su questa terra e quanti hanno già raggiunto la casa del Padre. La Compagnia ha come scopo quello di promuovere la vita cristiana tra gli iscritti, attraverso la preghiera, la partecipazione alla vita liturgica e l'imitazione delle virtù della Vergine Maria. L'adesione avviene mediante il versamento di un'offerta simbolica. I membri della Compagnia partecipano a titolo speciale alla comunione dei beni spirituali e alle preghiere che si fanno nel santuario in favore dei vivi e dei defunti. A questo scopo durante l'anno vengono celebrate numerose sante messe. .
Strettamente legata a questa compagnia, è l’antica preghiera della Corona dei Sette Dolori di Maria, riproposta alla pietà dei tanti devoti dell’Addolorata. Simile alla recita del classico Rosario Mariano, si snodo su una Corona composta da sette misteri, ove si contemplano i Dolori essenziali della Vergine Addolorata, con sette Ave Maria ciascuno.
Orazione principale dei devoti a quest’immagine della Madonna, è la preghiera alla Vergine Addolorata, proposta dal Card. Bacilieri in occasione della Solenne Incoronazione della statua, nel 1919.
CHIUNQUE PUO’ ISCRIVERE SE’ ED I PROPRI CARI VIVI O DEFUNTI, A QUESTA PIA CONFRATERNITA
In occasione della Festa dell'Addolorata, (V° Domenica di Quaresima), si raccolgono le nuove adesioni ed i rinnovi annuali alla Compagnia.
PER ULTERIORI NUOVE ISCRIZIONI CONTATTARE:
L’incaricata (Rita Favari) tel: 340 2902605 -
Il parroco tel: 349 6110052-

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LA CORONA DEI SETTE DOLORI

Questa devozione mariana è cara particolarmente all'ordine dei Servi di Maria.
A loro infatti si deve questa caratteristica forma di preghiera per alcuni aspetti molto simile al Santo Rosario.
Essi infatti hanno una particolare spiritualità Mariana legata principalmente a Maria Addolorata che celebrano come patrona principale del loro glorioso ordine religioso, il loro abito è completamente nero, come generalmente viene rappresentata l'Addolorata.
In tutti i loro santuari è presente una cappella raffigurante la Santa Vergine Maria con 7 Spade conficcate nel cuore.
L'origine di questa devozione nasce proprio dalla meditazione dei sette dolori che trafissero il Cuore Immacolato di Maria durante la sua vita terrena.
COME SI RECITA LA CORONA?
Meditazione di un dolore e a seguire, la recita di 1 Padre Nostro, 7 Ave Maria, 1 Gloria al Padre.
Quali sono i sette dolori?

Primo dolore
Il profeta Simeone annuncia a Maria che una spada di dolore le trapasserà l'anima
(Dal Vangelo di Luca 2,33-35)
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a Te una spada trafiggerà l'anima».
1 Padre Nostro - 7 Ave Maria - 1 Gloria al Padre

Secondo dolore
La fuga in Egitto (Dal Vangelo di Matteo 2,13-15)
Essi erano appena partiti, quando un Angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "Dall'Egitto ho chiamato il mio Figlio".
1 Padre Nostro - 7 Ave Maria - 1 Gloria al Padre

Terzo dolore
Lo smarrimento di Gesù a Gerusalemme – (Dal Vangelo di Luca 2,41-52)
Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo".
1 Padre Nostro - 7 Ave Maria - 1 Gloria al Padre

Quarto dolore
Maria incontra Gesù carico della Croce – (Dal Vangelo di Luca 23,27)
Li seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di Lui.
1 Padre Nostro - 7 Ave Maria - 1 Gloria al Padre

Quinto dolore
La morte di Gesù – (Dal Vangelo di Giovanni 19,25-27)
Stavano presso la Croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a Lei il discepolo che Egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
1 Padre Nostro - 7 Ave Maria - 1 Gloria al Padre

Sesto dolore
Maria abbraccia il corpo di Cristo morto – (Dal Vangelo di Giovanni 19,38-40)
Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù.
Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù.
Vi andò anche Nicodemo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre.
Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei.
1 Padre Nostro - 7 Ave Maria - 1 Gloria al Padre

Settimo dolore
La deposizione di Gesù nel sepolcro -  (Dal Vangelo di Giovanni 19,41-42)
Nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.
1 Padre Nostro - 7 Ave Maria - 1 Gloria al Padre.



lunedì 25 marzo 2019

IL CENTENARIO DELL'INCORONAZIONE DELLA MADONNA ADDOLORATA DI LUGHEZZANO

25 Marzo 2019

L'antica immaginetta della Madonna Addolorata di Lughezzano, riporta la data dell'incoronazione ad opera del Card. Bartolomeo Bacilieri, allora Vescovo in Verona: 06 aprile 1919. 
Dalle ricerche fatte anni or sono, dal Prof. Bruno Avesani e riportate nel suo libro:"LUGHEZZANO storia di una comunità e della sua chiesa" (Ediz. Della Scala - Luglio 2007), si trova documentazione riportata sul giornale "Il Corriere del Mattino" che annuncia e descrive nei particolari, questo evento eccezionale. Risulta che tale incoronazione, sia avvenuta nel pomeriggio della Domenica 25 Maggio 1919.
Cento anni fa, comunque.
Di seguito è interessante riportare la pagina di cronaca, che descrive le fasi della visita del Bacilieri per le Sante Cresime e per la solenne incoronazione della statua della Madonna Addolorata.


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L’INCORONAZIONE
DELLA MADONNA ADDOLORATA DI LUGHEZZANO

Particolarmente sentita dalla popolazione fu la cerimonia del 25 maggio del 1919. Il giornale "Il Corriere del mattino" del 18 maggio annuncia il programma della visita del vescovo cardinale Bartolomeo Bacilieri:
"Gentilmente accondiscendendo all'invito di quei rev. Parroci, Sua Eminenza il Cardinale nostro Vescovo si recherà a Lughezzano per la solenne incoronazione dell'antica Immagine della Madonna Addolorata cotanto venerata in quel Santuario. Ecco il programma:

SABATO 24 MAGGIO: ore 10 arrivo dell'Eminentissimo Vescovo a Lugo e amministrazione della S. Cresima ai soli fanciulli della parrocchia. Ore 17,30 partenza da Lugo e arrivo a Lughezzano alle18,00.
DOMENICA 25:
Ore 8,00: Messa di devozione celebrata da Sua Eminenza con Comunione generale.
Ore 10,30: Amministrazione  della Santa Cresima ai soli fanciulli della parrocchia.
Ore 15,00: Vespero cantato, seguito dalla solenne cerimonia dell'Incoronazione nella quale l'Em.mo Vescovo poserà sulla fronte della Santa Immagine il prezioso diadema, offerta votiva delle madri e spose di Lughezzano".

Lo stesso giornale riporta la cronaca della visita del Bacilieri:
"Arrivò fra il suono delle campane e il sorriso del cielo e della natura Sua Eminenza con l'automobile, accompagnato dal suo segretario e dall'Arciprete di Boscochiesanuova. Lo precedevano due tenenti a cavallo, gentilmente e spontaneamente mandati dal capitano del Reparto Recuperi di stanza a Boscochiesanuova. Lo ricevette il paese intero, sfilando davanti a Lui sotto gli stendardi delle proprie Confraternite, guidato dalle autorità religiose e civili.
Sulla porta della chiesa due bambini istruiti dalla sig.a Amabile Ferrari, con un mazzo di fiori diedero il benvenuto a S. Eminenza, che, appena entrato, venne salutato dalla buona schola del paese col mottetto del Perosi "Sacerdos et Pontifex''.
 Ma la vera festa fu il giorno dopo domenica 25.
La chiesa parata per le straordinarie funzioni è gremita di popolo; all'altar maggiore un nuovo parapetto della ditta Lunari di Verona, bellissima riproduzione in bassorilievo della Cena di Leonardo DaVinci, davanti l'altare della Madonna, l'Addolorata sulla sua seggiola. (…).
 Per la funzione del meriggio una vera folla si era intanto riversata a Lughezzano dai paesi vicini. Alla fine del Vespro solenne cantato dalla schola del paese, S. Em. vestito degli abiti pontificali, entra in Chiesa, e per mezzora intesse magistralmente le lodi di Maria sopra il passo biblico "corona aurea super caput eius, expressa signo sanctitatis, gloria honoris et opus fortitudinis". [ Una corona d’oro sopra la sua testa, che è simbolo di santità, di onore sublime e azione efficace ]
E una magnifica corona d'argento massiccio dorato lavorata a Parigi, colla scritta "per voto delle spose e madri di Lughezzano durante la tragica guerra mondiale 1914-19'', aveva da porre sul capo all'augusta Regina. E quando, dopo la benedizione, gliela pone, il delirante entusiasmo della folla scoppia in applausi, e "viva Maria", coronati dal grandioso canto in massa di "Mira il tuo popolo". Il solenne Te Deum e la Pontificale Benedizione chiudono la festa in chiesa, che fuori si chiude alla sera con una illuminazione alla veneziana e con fuochi artificiali".



sabato 12 gennaio 2019

IL SALUTO ALLA MAMMA DI Padre LEONELLO LEIDI, già parroco a Lughezzano.

Venerdì 11 Gennaio 2019 -

Presso la chiesa parrocchiale di Osio Sotto - Bergamo, con una delegazione di Lughezzano, ci siamo uniti al dolore di Padre Leonello, del papà Franco, di tutti i suoi cari ed una folta presenza dei suoi Padri Passionisti, per l'ultimo saluto alla mamma, Maria Masseroli di 81 anni. Una cara preghiera per lei e tutti i suoi.




giovedì 27 dicembre 2018

QUALE NATALE ?


Natale 2018 - Cavá, Mozambico

Non sopporto l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.
Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapaci di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.
I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.
Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano.
Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.
I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge”, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.
Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
+ Tonino Bello
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In questi giorni ho meditato a lungo sugli “auguri scomodi” di Don Tonino Bello. E’ uno scritto di un uomo di fede, le sue parole trasmettono umanità, profezia e grande voglia di cambiare il mondo attraverso il Vangelo di Cristo Incarnato.
Don Tonino mi ha provocato a guardare la realtà di missione in cui vivo con occhi di fede e di profezia. Mi ritrovo pienamente in queste sue parole che vorrei esplodessero anche nel vostro cuore, nelle vostre case, lette magari prima dei vostri pranzi o nelle vostre preghiere. Vorrei che provocassero quello che hanno smosso in me per sentire che come cristiani molte volte ci siamo accodati alla lunga fila della mediocrità o della tiepidezza. Spero che sentiamo queste parole come dei macigni e che urlano tutta la necessità di far Natale, incarnazione del Dio fatto uomo e povero.
Vi auguro che questo scritto possa provocare un gesto concreto di conversione nelle nostre esistenze e una profonda e proficua crisi della nostra povera e fragile fede.
Buon Natale amici cari! E facciamo spazio alla vera Speranza!

P. Silvano Daldosso - Missionario in Mozambico



domenica 16 dicembre 2018

SANTO NATALE 2018 - CONCORSO PRESEPI

                                   Il concorso Presepi 
delle parrocchie di Lughezzano e Corbiolo -  S.Natale 2018





martedì 2 gennaio 2018

S. NATALE 2017 E NUOVO ANNO 2018 - GLI AUGURI DEI NOSTRI MISSIONARI

- DON SILVANO DALDOSSO - dal Mozambico

Visita il sito: http://www.donsilvano.org


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- PADRE FLAVIO FERRARI - dalla Costa D'Avorio


Cari amici di Lughezzano e Arzeré,
prima di Natale mi sono preso un bella crisi malaria (non mi succedeva da molto tempo), a Natale stavo in piedi con fatica; ora sto bene e voglio mandarvi qualche riga, per dirvi che mi ricordo sempre di voi.
Vi penso in buona salute - e ve la auguro -, come anch'io sto abbastanza bene: dico abbastanza, perché già i vecchi Romani dicevano "la vecchiaia stessa è una malattia", quindi ho anch'io i miei acciacchi (visto che ho passato i 70), ma tiriamo avanti con buona lena e colla gioia che il Signore ci dà.
Sono da più di un anno in questa parrocchia di S. Michele d'Aboudé, un po' vecchia e un po' nuova e da fare, che il Vescovo ci ha pregato di prendere; sono con due confratelli stimmatini, uno di più dell'anno scorso, quindi le cose vanno ancora meglio.

Il 2017 è stato un anno importante per noi Stimmatini in Costa d'Avorio, perché abbiamo festeggiato i 50 della nostra presenza in questa terra d'Africa.
Dei vecchi missionari (io totalizzo 49 di presenza! - non per niente sono chiamato dai giovani "nanàn - nonno") siamo rimasti solo in due (l'atro è P. Dino Facciotti di San Floriano). 
Per grazia di Dio le vocazioni non sono mancate: i confratelli ivoriani sono ormai una trentina. In prospettiva c'è il passaggio da "Delegazione" a "Vice-Provincia". Le varie opere (parrocchie, convitti, scuola media-superiore, due centri di spiritualità...) sono portate avanti naturalmente e da parecchi anni già, dai confratelli ivoriani, come è nelle loro mani la direzione di tutti noi.
Abbiamo la gioia di avere dei confratelli "missionari": Italia (!), Tanzania, Filippine + due studenti di teologia in Brasile.
Ecco qualche breve notizia di come vanno le cose qui.

Vi faccio di cuore tanti AUGURI di un FELICE ANNO DI PACE e di gioia nel Signore. Vi ricordo  volentieri e spesso al Signore, domandandovi anch'io una preghiera, perché ogni età ha i suoi problemi.

Un carissimo saluto al vosto Parroco, Don Paolo, e a tutti voi.
P. Flavio Ferrari