Sabato 18 marzo 2017 -
Un'ulteriore visita al Centro Restauro "Andrea Mantegna" di Piazzola sul Brenta .
Bruno Avesani con i coniugi che hanno commissionato i lavori -
ecco la sua breve relazione:
Siamo andati
alla scuola- laboratorio “Andrea Mantegna” di Piazzola sul Brenta per
verificare come procedono i lavori di restauro delle due statue lignee e per
confermare il sostegno a questa iniziativa da parte di chi l’ha commissionata con
lo scopo di riportare nella sua bellezza originaria l’opera artistica giustamente
considerata la più significativa per la storia della religiosità e della chiesa
di Lughezzano.
Come si può comprendere sia da alcune nuove immagini , sia
dalla relazione del restauratore, l’intervento è stato completato nella parte
più delicata e difficile che è
consistita sostanzialmente nell’impedire definitivamente l’azione demolitrice
dei tarli, nel togliere le varie ridipinture date alla superficie delle statue,
nel riportare in luce la dipintura originaria, nel ridare consistenza
strutturale alle statue e nell’iniziare a occludere le migliaia di fori
visibili nella parte superficiale delle statue stesse.
Rispetto alla visita precedente si nota un notevole
avanzamento del restauro grazie all’impegno preso da chi sta eseguendo il
lavoro concreto, secondo le aspettative di chi quel lavoro ha commissionato e
soprattutto di quanti sono legati al culto della Madonna venerata nella chiesa
di Lughezzano.
Come si era potuto constatare nella precedente visita
al laboratorio di restauro, non è possibile determinare oggi con certezza
quando esattamente l’opera sarà conclusa, ma da questa visita è emersa una non
labile prospettiva di vedere il ritorno delle statue a Lughezzano in tempi abbastanza
vicini, forse prima di settembre prossimo. (B.A.)
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28 Gennaio 2017 - VISITA AL CENTRO RESTAURO DELLA NOSTRA MADONNA ADDOLORATA.
Siamo partiti alle ore 08,30 verso Piazzola Sul Brenta (PD) in 17 persone, in rappresentanza della nostra comunità, [ Don Paolo, Maria Teresa, Luciana e Roberto, Rita e Dario, Sisto, Mario, Antonella e Daniele, Antonio, Rosanna, Gianna, Antonietta e Giuseppe, Natalina ed il nostro accompagnatore prof. Bruno].
Il Restauratore, Prof. Erminio Signorini, ci ha accolti con la consueta cordialità, accompagnato dalla collega Ester.
Per l'occasione sono state ricomposte provvisoriamente, le due statue della Pietà, per poterci rendere conto oltre che dell'enorme lavoro già fatto ( e chi ha partecipato alla presente visita, se ne è avveduto) quanto ancora resta da fare nel tentativo di riportare il più possibile, le due statue all'aspetto originario.
Contemporaneamente a questo, i lavori proseguono a rilento a causa delle condizioni di forte degrado nelle quali si trovavano le due statue e nell'intento di pulire, consolidare ed in alcune parti anche ricostruire il legno consumato dai tarli e dal tempo.
Ci ha fatto presente il Prof. Erminio, che questa è anche una scuola con allievi ai quali peraltro non possono essere affidati questi particolari lavori e più di due persone alla volta (uno per statua), non possono dedicarsi a queste attività svolte particolarmente nel tempo libero, lavorando con bisturi, lenti di ingrandimento e pennellini. (Il lavoro duro su una superficie di 10 cmq, ha richiesto otto ore di delicato intervento, per evitare di danneggiare gli stati sottostanti, che nel tempo erano stati aggiunti, per "abbellire" e nascondere i danni causati dal tempo ed in particolare da una miriade di tarli).
I lavori dunque non sono finiti e solo chi ha visto, può rendersi conto di quanto rimanga ancora da fare. Le fasi più "critiche" son state superate ma il lungo lavoro di recupero, prolungherà l'attività ancora per diversi mesi.
L'obbiettivo è quello di riuscire nell'intento, entro la Festa dell'Addolorata del 15 Settembre p.v..
Chi a suo tempo ha finanziato il restauro, mettendo a disposizione una certa cifra (non indifferente) non poteva prevedere l'enormità dei lavori da fare (neppure il restauratore poteva saperlo), ed ora che i costi sono fortemente lievitati, i restauratori stanno lavorando solo per passione, impegno preso e grande rispetto per la devozione popolare a questa nostra Madonna Addolorata, legata ad una tradizione di più di tre secoli.
La nostra "pazienza" ed il rispetto per il grande lavoro che sta per essere completato, ci portino ad essere solidali con chi opera duramente per la nostra Addolorata e per noi.
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La parte destra del volto del Cristo in fase di ultimazione |
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La parte destra del volto di Maria, in fase di lavorazione |
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La striscia verticale di colore corrisponde al recupero finale di questa parte della statua |
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Veduta delle parti più avanzate del restauro |
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Il recupero del basamento in legno, della Pietà |
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I piedi del Cristo in cura |
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Veduta provvisoria dell'insieme |
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La mano cadente del Cristo,
consumata internamente dai tarli |
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L'insieme delle due statue. Manca ancora la parte finale
del braccio cadente del Cristo, maggiormente
consumata dai tarli e da precedenti restauri
eseguiti in modo sommario. |
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Gli strumenti di lavoro finora usati, per togliere i diversi strati
aggiunti negli anni sulle due statue, nel tentativo di recuperare
il più possibile, la fattura e l'aspetto originario della Pietà. |
Altre immagini di particolari del restauro
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Il restauratore Prof. Erminio Signorini |
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Una collega collaboratrice al restauro |
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Visita di alcuni parrocchiani, al restauro |
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Visita di alcuni parrocchiani, al restauro |
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Polvere del legno lentamente divorato dai tarli |
VISITA AL CENTRO DI RESTAURO – Piazzola sul Brenta (Pd) -
09.07.2016 –
Arriviamo presto al mattino, un po’ in anticipo sull’appuntamento, e Nino (il restauratore, prof. Erminio Signorini) già è là ad aspettarci. Ci accoglie col suo sorriso ampio e sereno e ci introduce all’interno dell’Istituto, illustrandoci alcune opere alle quali stanno lavorando come scuola ed altre più degradate ed in stato molto precario, delle quali si occupa lui personalmente in collaborazione con altri suoi colleghi professionisti.
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MADONNA ADDOLORATA di LUGHEZZANO - Gli strumenti del restauro delle due statue. |
Subito mi dà la medesima sensazione dell’aver accesso ad una casa di cura per ammalati cronici, ma non un Hospice, senza speranza. Mentre ci descrive brevemente statue e tele sulle quali stanno lavorando con gli allievi, aggiunge: “qui se le opere da recuperare, non sono ‘gravi’, non ce le portano!”. Più avanti, entriamo in “sala operatoria”; su un tavolo stanno allineati alcuni bisturi chirurgici.
Coricate e coperte vediamo finalmente le due statue lignee; separate ma vicine e subito non ho tempo di realizzare quello che provo nel vederle così spogliate, così frammentate nelle varie parti corporee in fase di “operazione”. Nino ci fa capire, che in tutto questo tempo, è stato come eseguire una lunga serie di interventi chirurgici che ogni volta hanno portato alla “scoperta” di situazioni croniche più profonde, che avrebbero richiesto ulteriori interventi, tra mille incognite sull’opportunità di andare avanti o arrestarsi difronte al rischio di perdere ogni speranza di un buon esito di recupero.
Ci descrive l’ultimissima scoperta: il braccio cadente del Cristo, già intensamente degradato e decomposto dai tarli, nella parte più alta sotto la spalla (ci spiega il restauratore), presentava i segni di una antica, sommaria riparazione che hanno portato alla necessità di togliere gli strati protettivi a suo tempo incollati, per nascondere e riparare alla meglio, quanto di marciume che stava sotto.
Vari strati di vere e proprie garze chirurgiche, una volta tolti delicatamente col bisturi, hanno portato alla luce un vecchio distacco dell’arto, appena sotto la spalla, che già si presentava al tatto, instabile e flaccido. A questo punto l’ulteriore sconcertante scoperta: in corrispondenza della testa dell’omero, un foro profondo diversi centimetri, che ha comportato la completa rimozione dei cumuli di polveri lasciate negli anni dalle larve di insetti. (vedi Nota:1)
A tal punto di questa ulteriore “scoperta”, il ripristino del braccio ha comportato la ricostruzione interna del legno, con resine e frammenti di legno più leggero, che favorisce la dilatazione o restringimento delle parti legnose, in base all’umidità e temperatura dell’ambiente, negli anni.
Di seguito il prof. Signorini, ci ha mostrato l’avanzamento delle fasi di restauro della parte posteriore del piede sinistro della statua della Madonna (che tempo fa ci aveva documentato con alcune fotografie); questo elemento è stato completamente ricostruito con la tecnica sopra descritta, dopo la “scoperta” di un incavo molto profondo causato dai tarli (anche questo pieno di polveri), che era stato mascherato negli anni, con una tela inchiodata sopra la “ferita” e dipinta con la stessa tinta del vestito.
Le statue attualmente (particolarmente quella della Madonna), appaiono quasi completamente ripulite dai vari strati di diversi colori e stuccature sommarie, che erano stati aggiunti nel tempo, evidenziando una miriade di fori dei tarli (ricordiamo che le statue sono dell’inizio del 1700 e che quindi in diverse occasioni saranno state sottoposte a riparazioni e “bonifiche” fatte alla buona. Particolarmente la parte anteriore della statua di Maria, ha riportato alla luce i colori iniziali attribuiti alla veste (blu scuro), che saranno in seguito ripristinati.
Anche la pulitura degli strati superficiali, aggiunti ai volti delle due statue, riportano alla vista, gli aspetti ed i colori originari e ridonano bellezza e leggerezza ai profili. Quello del Cristo non ancor completamente ripulito, evidenzia nella parte sinistra, già lavorata, le notevoli differenze cromatiche rispetto alla destra ancora da ripulire.
Ho potuto “tenere in mano”, la mano del braccio destro cadente del Cristo, ora risanata e alleggerita che ha richiesto al restauratore moltissime giornate di lungo lavoro delicato e certosino; fisicamente col bisturi in mano.
Prima di lasciare il Centro di Restauro, Il prof. Signorini ci mostra altre opere in fase di restauro (tra le quali, la tela del San Carlo di Corrubio di Grezzana, che sta recuperando la sua originaria bellezza).
Erminio Signorini, ci lascia con una raccomandazione: “non fatemi fretta” dice; non è ancora possibile avere una data di fine lavori e non si sbilancia nemmeno alla richiesta di qualcuno di noi, se possano aver fine in occasione della Sagra dell’Addolorata (02 Aprile 2017).
Chi ha visto, non può che dargli ragione; il lavoro da fare, con grande competenza ed un scrupolo molto evidente, lasciano senza parole.
D'altronde, questi due “pazienti” che aspettiamo con trepidazione, avevano entrambi una malattia molto invasiva che richiede tempi di cura molto lunghi; non avrebbe nessun senso avere fretta! L’essenziale è che siano in buone mani e che tornino ben guariti ed in forza. La provvidenza ha voluto che i lavori venissero commissionati per tempo; passando ancora qualche anno, non si sarebbero più state possibilità di recupero.
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Nota:1 - Questi insetti, catalogati come xilofagi e che si suddividono in: coleotteri, imenotteri, isotteri (ecc…) impegnano cicli di crescita e di maturazione delle larve dentro al legno, che possono richiedere anche 5 anni, fino a dover poi trovare vie d’uscita per potersi in seguito accoppiare, deporre le uova e riprodurre, per poi riprendere il loro ciclo vitale, all’interno del legno. I fori dei tarli quindi, non sono altro che le vie d’uscita delle larve adulte che poi diventeranno insetti alati.
Dario Z.
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MADONNA ADDOLORATA di LUGHEZZANO - Particolare del volto della statua in restauro: fase di recupero della bellezza originaria del volto
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MADONNA ADDOLORATA di LUGHEZZANO -
Particolare posteriore della statua in restauro
MADONNA ADDOLORATA di LUGHEZZANO -
Particolare posteriore della statua in restauro: sagoma del piede sinistro in ricostruzione.
MADONNA ADDOLORATA di LUGHEZZANO -Particolare della statua in restauro: in primo piano la mano sinistra.
MADONNA ADDOLORATA di LUGHEZZANO -
Particolare della mano destra del Cristo in ricostruzione della struttura interna.
MADONNA ADDOLORATA di LUGHEZZANO -
Particolare del volto della statua del Cristo in restauro:
a sinistra la fase di pulizia e recupero dell'aspetto originario.
MADONNA ADDOLORATA di LUGHEZZANO -
Il volto in restauro: recupero dell'aspetto originario.
MADONNA ADDOLORATA di LUGHEZZANO -
Particolare del deterioramento (recentemente scoperto)
della parte alta del braccio destro del Cristo.
MADONNA ADDOLORATA di LUGHEZZANO -
Profilo del busto della statua in restauro: recupero dei lineamenti originari.