LA NOSTRA MADONNINA ITINERANTE
Che va nelle contrade,
che entra nelle case, che si fa sfiorare e baciare da chi soffre: per le
vicende della vita; per l'età, la solitudine la malattia, la lenta agonia.
Riportiamo anche oggi
uno stralcio di quanto scritto da Giorgio Bonati , tratto dalla sua testimonianza di questi giorni,
alla quale io ho dato un titolo:
Il volo di Maria
Grazia
(….) parole, qualche
volta sussurrate, qualche volta osate, raccontando di quello che questi giorni
mi hanno donato, di questo incrocio di morte e vita che continuamente si
susseguono in ogni vita; di Maria Grazia che sabato sono andato a trovare in ospedale,
perché lo sentivo, e così ci siamo regalati il tempo migliore, e lei, già con
le ore contate, che si risveglia e mi racconta, e troviamo pure il tempo per
sorridere. Il suo testamento, quello consegnatomi, e quello che terrò in me
suona così: “dobbiamo uscire da noi stessi, per prendere il coraggio di
continuare a vivere. Io prendo forza alla mattina pensando ai profughi, che non
hanno più nulla e rischiano la vita per provare a viverla…o ai bambini malati e
alle loro mamme che ci sono, sempre: che diritto ho io di non mettercela
tutta?”
Già, forse non a caso
l’ultimo suo post su fb porta una frase di Castaneda: ‘I paurosi tirano per i
piedi chi è intento a volare, per riportarlo a terra. Nella meschinità si
sentono meglio se tutti strisciano, li umilia che qualcuno possa contemplare da
un piano a loro inaccessibile’. Oggi è giorno di funerale per Maria Grazia, e
il suo volo non potrà fermarlo nessuno.
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